Piandaccoli: pionieri, cercatori e ribelli dei "vitigni autoctoni toscani del Rinascimento"

Un'azienda affacciata sulle colline di Lastra a Signa che ri-nasce per ri-portare a nuova vita i vitigni autoctoni della Toscana Ri-nascimentale.

Le persone: Giampaolo Bruni

Dove: appena fuori il borgo medievale di Malmantile, sulle colline di Lastra a Signa, in Toscana

Segni particolari: stiamo "recuperando un passato che si protende verso il gusto di domani"

La casa degli autoctoni toscani recuperati.

È stato Giampaolo Bruni, attuale proprietario dell'azienda agricola Piandaccoli, a dare nuova vita ai vigneti di famiglia.

Nel 2004 decide di piantare ex-novo proprio quei vitigni che avevano contraddistinto la scena vinicola della Toscana fino alla metà dell’800, prima che scomparissero a causa dell’epidemia di Fillossera.

Nei 20 ettari della tenuta troviamo così soltanto Foglia Tonda, Pugnitello, Mammolo, Barsaglina insieme ai più noti Sangiovese e Colorino.

Questi vitigni autoctoni del Rinascimento sono stati recuperati tramite un progetto di ricerca dell’Università di Firenze, iniziato col ritrovamento di alcuni vinaccioli nelle tombe Medicee nel secondo dopo guerra e proseguito ad inizio anni ’80 con le sperimentazioni sul DNA nel Vitiarium di Cortona.

Ad affiancare il progetto, Roberto Bandinelli dell’Università di Firenze e l'enologo Attilio Pagli. Due persone che credono nel "potere degli autoctoni" da quando si sentiva parlare solo di internazionali!

L'origine del nome della cantina: gli "accoli" che temprano le vigne.

Le uve di Piandaccoli sono particolarmente temprate e ti diciamo subito il perchè.

Le vigne vivono un ambiente che è stato coperto nel Pliocene da un ghiacciaio che si estendeva fino a Grenoble.

Il suo ritirarsi scavò dei burroni, dei fossi molto profondi (chiamati localmente “accoli”, da cui il nome della zona e della cantina) rispetto alle vigne.

E sono proprio questi burroni che, creando forti escursioni termiche, fanno ispessire le bucce degli acini, arricchendole anche di sentori ed aromi che esaltano la ricchezza dei vitigni autoctoni toscani che vivono queste terre.