Alice Prosecco Superiore di Conegliano Valdobbiadene DOCG Extra-Dry - Veneto - 2020

Alice Prosecco Superiore di Conegliano Valdobbiadene DOCG Extra-Dry - Veneto - 2020

€18,00

2020

Origine: dalle colline aziendali,  il Prosecco Docg Superiore da uve Glera 100%. Prende il nome della nonna.

Terreno: il suolo è argilloso calcareo, ricco dei residui di morena glaciale dell'antico ghiacciaio del Piave. 

Altitudine media: 180 m s.l.m.. 

Allevamento: Sylvoz, con una densità di impianto media di 4800 piante per ettaro. 

Vendemmia: viene effettuata nella seconda metà di settembre e la resa media è di 85 hL/Ha. 

Il clima è temperato, con inverni freddi ed estati calde, ma con buona ventilazione, non afose. Notevole è l'escursione termica, specialmente nel periodo estivo.

Vinificazione: diraspatura e pressatura soffice pneumatica, decantazione statica del mosto, fermentazione a 18-20°C, affinamento su fecce fini dai 45 ai 60 giorni. Presa di spuma in autoclave d'acciaio secondo il metodo Charmat e rifermentazione per circa 45-60 giorni.

Caratteristiche:

  • Vista: giallo paglierino scarico, luminoso e brillante.
  • Olfatto: sentori netti di fiori e frutta descrittivi l'uva Glera, caprifoglio, acacia, pera e mela,
  • Gusto: fresco, sapore netto, delicato e fruttato.

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L’azienda Le Vigne di Alice nasce nel 2005 a Vittorio Veneto, la parte più a nordest della denominazione Conegliano Valdobbiadene, l’alta collina trevigiana, dove le colline del Prosecco Superiore sono patrimonio dell’Umanità.

Cinzia Canzian guida l’azienda:

“sono nata in Osteria, era il luogo della nonna e quindi anche il mio nei fine settimana o durante l’estate. Il vino è per me un legame familiare con volti, luoghi ed esperienze indelebili. Il nonno Angelo, immensa figura nella mia formazione, mi ha introdotto al vino. Ricordo una sua frase: solo annusando puoi capire se è buono o cattivo, e in effetti ho iniziato annusando il vino che produceva lui: alcuni tagli tradizionali con Glera, Verdiso, Boschera o il Prosecco sur lie, rifementazioni in bottiglia, perché il nonno non aveva le autoclavi”.

Cinzia segue gli studi classici, una grande passione per l’arte e l’architettura, suo grande sogno, la danza classica, e la necessità di lavorare per potersi mantenere agli studi.

Dopo la Laurea in Lettere e Filosofia comincia a lavorare in Bellenda, azienda della famiglia di suo marito, Umberto Cosmo, cominciando dalla campagna per poi passare alla produzione, al magazzino, per un periodo è anche agente di commercio, per diventare infine responsabile dei rapporti con i clienti e delle relazioni pubbliche.

“Farsi strada come donna non è facile perché vieni cresciuta con una cultura per cui dovresti stare a casa e badare ai tuoi figli e quindi, nel momento in cui dimostri il desiderio e la determinazione di uscire da questo stereotipo, diventi una persona scomoda”.

Ecco il perché Cinzia si rimette in gioco se pur tra mille difficoltà, cominciando a lavorare come freelance per i Consorzi di Tutela della Provincia di Treviso.

La vita poi riserva incontri importanti, persone che ti apprezzano per quello che sei e per le tue idee e ti danno fiducia. L’incontro con Pietro Pellegrini, decisamente le cambia la vita. Nel 2005 fonda Le Vigne di Alice mettendo insieme tutte le sue conoscenze e l’esperienza sul campo, ed entra a far parte del catalogo Pellegrini:

“adoro il mio lavoro e per questo mi ritengo una persona fortunata ma vorrei far capire che per arrivare a qualcosa di concreto nella vita devi soffrire, non ti viene regalato nulla, tutto va conquistato ogni giorno. Io sono una sognatrice e come tale una rivoluzionaria nel senso che vorrei cambiare sempre qualcosa ogni giorno perché ogni giorno c’è qualcosa di cui non mi accontento. Adoro periodi come gli anni 60/70 perché sono stati momenti di grandi cambiamenti e di grande coraggio, di sentimenti forti. Quando penso ai nostri vini penso a questo, all’idea di dare un’emozione e per poterlo fare devi mettere tutta te stessa nel tuo lavoro che significa fare quello che ti piace, quello che ami e saperlo comunicare agli altri, raccontare qualcosa di te attraverso un vino. Life is a bubble è il mio slogan un Carpe diem moderno che mi guida nel mio lavoro ma anche nella vita”.