La personalità di chi sa farsi aspettare: il Trebbiano Bianco Toscano
Avere a che fare con lui vuol dire accettare la sfida di stupirsi per la personalità che sa tirare fuori. Sì, proprio lui. Il Trebbiano Toscano. Una varietà d’uva fin troppo bistrattata negli anni passati ma che sta vivendo una rivincita di carattere.
Il Trebbiano non esiste: regione che vai, Trebbiano che trovi.
In realtà il Trebbiano di per sè non esiste ma esiste la famiglia dei Trebbiani.
Un insieme di biotipi diversi di Trebbiano, ognuno identificato con un aggettivo che fa riferimento alla zona di maggiore produzione del vitigno o alla zona di origine.
Così abbiamo per esempio il Trebbiano Toscano, il Trebbiano Spoletino, il Trebbiano Romagnolo e così via.
Pare che la presenza dei Trebbiani nell’Italia centrale risalga all’epoca dei Romani e che già Plinio il Vecchio citasse un certo vinum trebulanum derivante dal sostantivo trebula. Questo col significato di casale o fattoria da cui vino paesano, casereccio, prodotto nelle fattorie di campagna per l'uso e consumo dei contadini stessi. Oppure con riferimento al villaggio di Trebula, oggi Treglia che si trova nei dintorni di Capua, in Campania.
Andrea Bacci afferma invece che il Trebbiano sia originario del territorio di Luni, zona di confine tra Liguria e Toscana.
Altre teorie collegano l’origine del nome alla Val Trebbia e al fiume omonimo, sui colli piacentini, ma anche ai diversi paesi chiamati Trebbo o Trebbio, presenti un po’ ovunque in Italia.
Ancora il prof. Attilio Scienza ritiene che il termine Trebbiano risalga al termine "Drijbo", che significa “germoglio di grande vigore”, epiteto attribuito anche ai rampolli nobili che avevano il dovere di rinvigorire le campagne dopo le incursioni longobarde.
Trebbiano Toscano: bistrattato e ipersfruttato.
Il Trebbiano Toscano è il secondo vitigno più coltivato in Toscana dopo il Sangiovese. Occupa circa il 5% dei quasi 60.000 ettari vitati della Toscana (dato elaborato e adattato da Censimento ISTAT 2010).
In Francia è conosciuto come Ugni Blanc ed è utilizzato per produrre il Cognac.
È stato utilizzato per creare il Vidal, uno dei vitigni più importanti al mondo per la produzione degli ice-wine.
Del Trebbiano si può dire che abbia acquistato nel tempo una cattiva reputazione di produrre vini neutri e impersonali. Critica da collegare alla superproduzione a cui è stato spinto in passato e ai metodi di vinificazione grossolani a cui era sottoposto, poveretto.
La Toscana poi ha da sempre utilizzato questo vitigno in blend per alleggerire i vini rossi del Chianti rendendoli di pronta beva oppure per la produzione del Vin Santo, dove però il lungo affinamento ossidativo ne modifica molto il carattere iniziale.
Dall'altra parte l’abbandono dell’utilizzo, a partire dagli anni '70 del 1900, della ricetta del Chianti Classico di Bettino Ricasoli (che prevedeva l’inserimento di Trebbiano e Malvasia nell’uvaggio di questi vini rossi) ha inciso nella necessità di trovare alternative di destinazione di queste uve.
Così il Trebbiano, in particolare, si trovò spogliato e svilito con vendemmie precoci, vinificazioni senza contatto con le bucce e imbottigliamenti troppo rapidi. Il risultato fu per esempio il famoso Galestro dalla capsula viola, vino preso di riferimento quando vogliamo indicare il colore di un vino come bianco carta o bianco acqua.
La rivincita del Trebbiano Toscano.
Per fortuna da qualche tempo, molti produttori hanno considerato sotto una nuova luce questo vitigno, ricavando vini di grande interesse e permettendo anche al Trebbiano Toscano di esprimere la propria personalità.
Come? Prendendosi cura del Trebbiano Toscano!
Non avendo furia nel raccogliere le sue uve. L’epoca di vendemmia, per dare carattere al Trebbiano, dovrebbe essere svolta quando i chicchi cominciano a diventare quasi dorati.
O rosa, come nel caso del Procanico. Anche lui appartiene alla famiglia dei Trebbiani, probabilmente è un biotipo del Trebbiano Toscano. È anche detto “Trebbiano rosa” proprio per il colore delle sue bucce a maturazione.
Anticamente coltivato in Maremma e nell’arcipelago toscano, il vitigno fu poi quasi del tutto abbandonato negli ultimi decenni, per motivi legati alla scarsa possibilità di meccanizzazione.
Si trova ancora in molti vigneti dalle vecchie viti e sembra dare di per sè maggiore complessità aromatica al vino rispetto al Trebbiano Toscano.
In cantina, la pratica più importante per dargli struttura e avvolgenza aromatica è proprio una macerazione equilibrata sulle bucce che esalti e non snaturi quello che ha da offrire il vitigno.
Altra pratica importante è il bâtonnage, che dona grassezza al Trebbiano.
Anche l'affinamento è importante. Non bisogna avere fretta di metterlo in commercio. Il Trebbiano è un’uva che più la si aspetta e più migliora...
…perchè "il Trebbiano" (riprendendo le parole del produttore Paolo Marchionni) "è come una persona timida, è impossibile pretendere che ti si presenti con tutte le sue qualità nel giro di 3 minuti, ma se ci passi un pomeriggio intero piano piano sarà in grado di stupirti!"
I Trebbiano Toscano da non farsi scappare
Aurea - IGT Toscana Trebbiano - 2021
Un Trebbiano Toscano tutt'altro che timido l'abbiamo trovato tra le Colline di Cerreto Guidi.
Accudito come si deve da Alessandro e Olivia, Aurea di Podere Fornace Prima, esprime la freschezza di un Trebbiano che ha fatto solo acciaio e cemento, unita a profumi prima di fiori gialli di campo e poi di erbe aromatiche.
In bocca è fresco, molto sapido e mantiene quasi delle note salmastre.
La nota salina e sapida è dovuta proprio al varietale del Trebbiano ma qui probabilmente è accentuata dall’influenza marina del terreno che contribuisce a dare salinità e sapidità al vino.
L'Erta Trebbiano Toscano IGT - 2021 di Paolo e Lorenzo Marchionni
Un altro Trebbiano Toscano che non ha paura di far conoscere tutto il suo carattere senza maschere.
È l'Erta di Paolo e Lorenzo Marchionni
Al naso si sente un sentore minerale quasi di pietra focaia e poi frutta a polpa gialla matura, scorza di agrumi canditi, una nota ossidativa mandorlata.
Il gusto è ricco. È un vino che ha la potenza di asciugare col tannino lasciato dalla macerazione, anche se breve. In bocca ha volume e sostanza, una notevole salinità accompagnate da una speziatura che ricorda il curry.
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L'assaggio ABS in cui puoi degustare questi vini sono:
- IL TREBBIANO NON ESISTE