grappolo d'uva varietà enantio nel palmo di una mano

Autoctono, alloctono, locale ed internazionale: sono le origini a qualificare un vitigno?

Si parla spesso di vini da vitigni autoctoni dando a volte per scontato che questa caratteristica venga interpretata, da chi ci ascolta, come quel qualcosa in più, quel segno particolare che fa la differenza.

Ma non è sempre così. 

Di solito ci si approccia al mondo del vino partendo dal più famoso, dal più diffuso e per forza di cose, da ciò che ha un gusto più piacione, più omologato. Quasi mai da un vino autoctono vero. 

A scoprire e comprendere quel qualcosa in più ci si arriva col tempo, assaggio dopo assaggio.

E se qui puoi capire con la vista cosa sia quel segno particolare, sappi che poi ti aspettiamo nella nostra Enoteca a Firenze (B Station) per mettere alla prova anche naso e gusto con quel qualcosa in più che sa donare l'autoctono vero con ABS aka "Anything But Sangiovese".

4 diversi percorsi di degustazione con abbinamento dedicati agli autoctoni di Toscana... con un intruso!

Clicca qui per scoprire tutti i dettagli dei percorsi di degustazione di ABS e i vini in assaggio.

 

Ma che significa vitigno autoctono?

Salvo Foti (custode della cultura vitivinicola etnea) parla di "uomo autoctono" nella sua Lettera a me stesso da giovane.

salvo foti coi suoi figli

Ma non si parlava di vitigno autoctono? Sì, ma aspetta un attimo. Al vitigno ci arriviamo, fra poco.

Per Salvo, uomo autoctono è chi, prima ancora di pensare a fare vino, è custode della sua vigna, del suo territorio. È chi:

 

[...] chino sul terreno, rimuove pietra dopo pietra dal suo vigneto.
Le ripone una sull’altra per costruire i muri a secco, le terrazze, per contenere il terreno sciolto e sabbioso dove impiantare le sue viti ad alberello che, se ben curate e coltivate, gli sopravviveranno, passando alla futura generazione. È duro il lavoro, tanta la fatica, ma non pesa a chi costruisce il suo territorio, il suo paesaggio. È facendo così che ne diventa parte.

 

Eccolo lì quel "di più" che esce leggendo fra le righe.

Che sia uomo o vitigno, è autoctono ciò che è riuscito a consolidare una relazione di lunga data con le persone, territori e tradizioni locali, tanto da sviluppare delle caratteristiche uniche perchè riconoscibili e irripetibili altrove.

Anche grazie alle capacità che i vitigni autoctoni hanno (a differenza degli internazionali) di riflettere le più piccole differenze dei luoghi che abitano.

È questo che rende assolutamente riconoscibile un Nebbiolo del Piemonte rispetto ad un Nebbiolo dell'Oregon o dell'Australia, per esempio! 

 

Alloctono, locale e internazionale: da che parte stanno?

Vitigni alla mano, ti lasciamo qua degli esempi per capire in poche parole quando usare il giusto aggettivo da attaccare ad un vitigno.

Ci rende tutto più semplice prendere spunto dal libro di Ivano Asperti, "Vitigni, Vini Rari e Antichi".

Così si parla di:

 

  • vitigno autoctono: vitigno originario di uno specifico luogo che è rimasto quasi esclusivamente associato a quel luogo ed è diffuso in una, massimo due province e non al di fuori di queste (per esempio il Pignoletto, vitigno a bacca bianca tipico della provincia di Bologna)

 

  • vitigno locale: vitigno originario di uno specifico luogo ma che si è diffuso anche al di fuori della zona di origine (per esempio il Vermentino, vitigno a bacca bianca tipicamente sardo, ma presente anche in Liguria e Toscana)

 

  • vitigno nazionale: vitigno che superando la zona di origine si è diffuso in quasi tutta la nazione (per esempio il Sangiovese, vitigno a bacca nera diffuso in quasi tutta la penisola italiana)

 

  • vitigno internazionale: vitigno che ha varcato i confini della nazione d'origine diffondendosi in differenti zone del mondo, mostrando un'altissima capacità di adattamento (per esempio lo Chardonnay, coltivato praticamente in tutte le aree vinicole del mondo)

 

  • vitigno tradizionale: vitigno internazionale che è presente su un territorio non di origine da così tanti anni che è diventato parte della tradizione di quel luogo (per esempio Merlot e Cabernet Franc per Veneto e Friuli Venezia Giulia)

 

Sono le origini a qualificare un vitigno?

Sono le sue radici a dettarne il comportamento, il modo di reagire ai fatti della vita, a dotarlo di una certa adattabilità? 

Prima di dire un sì o un no secchi, facciamo un esempio con le persone.

Se una persona ha vissuto in un luogo per un tempo utile ad assorbirne modi di fare e valori, tendenzialmente questi faranno parte del suo bagaglio per tutta la vita se li sente propri, ovunque vada.

Caso a parte, la persona che non riconoscendosi affatto in quei valori, decida di rinnegarli del tutto, cercandone di nuovi, o facendo propri quelli del luogo del momento.

Di nuovo Ivano Asperti ci dà lo spunto per riflettere su questo aspetto, non banale.

 

particolare dell'allevamento ad alberello della vite sull'etna

  

Le origini [...] sono un seme che può diventare una pianta, a condizione di incontrare un ambiente favorevole.

 

E allora come possiamo rispondere alla domanda sopra?

Secondo noi, sì, sono le origini a qualificare un vitigno.

Ma ciò va unito a come la vite decida di portarle avanti considerando lo spirito di adattabilità di cui quelle stesse origini l'hanno dotata!

Quella seconda persona che abbiamo descritto poche righe sopra altro non è che un vitigno internazionale.

Le proprie origini lo hanno dotato di un tale spirito di adattamento che riesce ad assorbire i modi di fare di ciascun posto che si trovi ad abitare! 

Invece l'identità autoctona è quella dei vitigni che vivono proprio nella zona da cui hanno avuto origine e non riuscirebbero a fare altrimenti. 

Perchè credono e vogliono portare avanti i valori che hanno assorbito dal luogo di origine e non riuscirebbero ad adattarsi altrove.

Ma è proprio la capacità di portare avanti nel tempo questa interazione positiva col luogo di origine a creare quel qualcosa in più, quel segno particolare che fa la differenza e si fa ricordare oltre l'omologazione dell'identità.

 

Ci hanno aiutato a scrivere questo articolo:

Commenti 0

Lascia il tuo commento

I commenti verrano approvati prima della pubblicazione